Conoscete la storia del chiacchierino?
È un pizzo Vittoriano,
ma le sue origini sono più antiche.
In Oriente era chiamato “Makouk”
perché si chiama così la
spoletta.
In Italia il suo nome sarebbe “occhi”
per la forma dei suoi
anelli coi picot.
Il nome inglese è “Tatting”,
che significa il parlare fitto
fitto sotto voce,
indicante il brusio delle chiacchiere femminili,
ed è probabilmente da questo che deriva
l’equivalente italiano di chiacchierino.
Grazie alla Regina Elisabetta di Romania
questo lavoro ebbe larghe applicazioni
e vennero eseguiti
pizzi di ogni tipo.
Furono chiamati “Carmen Sjlva”
ed era il lavoro a mano favorito dalla sovrana,
la quale
lasciò scritto:
“un lavoro così svelto e grazioso a vedersi che i secoli non
lo cancelleranno”.
Anticamente furono eseguiti anche lavori in filo d’oro
con pietre preziose per coprire calici ed adornare gli
altari.
La fine dell’era Vittoriana vide la decadenza di questo
pizzo,
ma con la seconda guerra mondiale incominciò a risorgere
insieme agli altri lavori di ricamo a mano.
Ai nostri tempi invece,
il chiacchierino può avere le
applicazioni più svariate
e con un po’ di fantasia
si può creare qualunque forma per
qualsiasi applicazione.
Ad esempio...gli orecchini!
Questi sono realizzati in cordonetto
color Misted Yellow, un senape delicato,
una delle 10 tonalità selezionate
nel fashion report di Pantone
Ho pensato di arricchire
il ricamo inserendo alcuni mezzi cristalli
Se volete provare anche voi
potete acquistare il pattern
dal negozio Etsy di Emelie Zakh!
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